JOYELLO
Natale 2005

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cinquanta esercizi di pop concreto
Dischi Strambelly (CDNS071)

JOYELLO

 "noi abbiamo chiamato la nostra musica concreta, poiché essa è costituita da elementi preesistenti, presi in prestito da un qualsiasi materiale sonoro, sia rumore o musica tradizionale. questi elementi sono poi composti in modo sperimentale mediante una costruzione diretta che tende a realizzare una volontà di composizione senza l'aiuto, divenuto impossibile, di una notazione musicale tradizionale".

è questo, si potrebbe dire, il manifesto teorico della cosiddetta musica concreta, così come esposto nelle parole del suo capostipite, l'ingegnere e tecnico del suono francese pierre schaeffer nel "trattato degli oggetti musicali", del 1966.

è in realtà già dal 1948 (ma ancor vaghi precedenti si erano già avuti con le pioneristiche intuizioni teoriche dei futuristi, ed in particolare con gli "intonarumori" dei fratelli luigi ed antonio russolo -foto sopra-), che pierre schaeffer, coadiuvato dallo scienziato abraham moses e dal musicista pierre henry, provava presso il club d'essai della radiodiffusione francese a comporre musica sfruttando i mezzi di registrazione e riproduzione di suoni di oggetti trovati. l'intento era chiaro: rumori di tutti i giorni, suoni di oggetti comuni, frammenti di musica tradizionale, andavano decontestualizzati dalla situazione da cui erano stati originariamente prelevati e, grazie anche ai primi campionatori che offrivano la capacità di riprodurre il suono, registrati su nastri magnetici. al termine di questo lungo processo di trasformazione, essi venivano offerti all'ascoltatore nel contesto di una fruizione artistica che il più delle volte aveva come allocutore non più l'interprete, ma la radio, o degli altoparlanti posti nello spazio delle nascenti installazioni sonore. quello che si offriva all'ascoltatore era allora, almeno negli intenti dei teorici della musica concreta, il suono puro, completamente sradicato tanto dalla "fonte energetica" che fino ad allora con esso spesso finiva per essere confusa (lo strumento musicale, tradizionalmente concepito come fonte sonora, e l'interprete che se ne serviva), quanto da ogni legame con il contesto di vita quotidiana cui veniva sottratto.

indubbiamente il caso della musica concreta si presta come esempio lampante di una teoria estetica che voglia conferire agli oggetti artistici la capacità di veicolare un particolare tipo di attenzione, una "attenzione estetica" affatto diversa da quella che tipicamente rivolgiamo agli oggetti spazio-temporali. nonostante il suono di un oggetto trovato, o il rumore di una stanza, siano "oggetti sonori" cui siamo abituati nella vita di tutti i giorni, è stato dimostrato dai teorici della musica concreta che è possibile che esso, presentato in una situazione artistica, assìso a "oggetto artistico", veicoli una attenzione estetica, completamente diversa da quella della vita quotidiana. non a caso sono state composte intere sinfonie con il ripetersi del cigolio di una porta che si apre o con i rumori di una stazione, e finanziate le ricerche del group de recherches musicales (grm) perché considerate "artistiche".

(enzo santarcangelo)

scopo del mio nuovo disco è analizzare le premesse teoriche della scuola di schaeffer, intrecciandole alle sonorità della musica moderna. l'approccio è stato quello di applicare le metodologie della musica concreta ai suoni della musica tonale di oggi in modo da farne esempio (e quindi valido sostegno pratico) per le teorie sulla "attenzione estetica" di cui sopra (esercizio peraltro già precedentemente tentato da nicolas bullot nel brano objects and aesthetic attention).

con un presupposto teorico così ingombrante, per tentare di usufruire al meglio di questi esercizi e comprendere se (e come) un progetto come questo possa avere una qualsivoglia rilevanza in questo tipo di ricerca musicale, se ne consiglia la fruizione assoluta: ascolto attraverso auricolari, nell'ordine in cui è stato compilato il compact disc e senza interruzioni.
alcuni brevi esercizi non esplicativi sono comunque scaricabili ed udibili nella sezione dedicata alla tracklist. la loro fruizione è a scopo dimostrativo e non può essere alternativa a quella dell'opera completa.

(joyello)

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